Arresto cardiaco: Una minaccia mortale
L'arresto cardiaco improvviso è un evento drammatico e potenzialmente fatale caratterizzato dall'interruzione dell'attività cardiaca e respiratoria, che porta alla perdita di coscienza. In questa situazione, il cuore smette di pompare sangue nel corpo, impedendo la circolazione di sangue ossigenato al cervello. Se non trattato rapidamente, l'arresto cardiaco può causare danni cerebrali gravi e irreversibili, fino al decesso della persona colpita.
Le cause dell'arresto cardiaco sono spesso legate a alterazioni dell'attività elettrica del cuore, le aritmie, che ne impediscono la contrazione efficace e la corretta distribuzione del sangue agli organi vitali. L'arresto cardiaco interrompe il flusso sanguigno, privando gli organi di ossigeno e, se non trattato tempestivamente, può portare alla morte. L'arresto cardiaco improvviso si verifica quando questa cessazione della circolazione avviene in modo inaspettato e rapido, spesso senza preavviso o sintomi evidenti.
Quando una persona subisce un arresto cardiaco, perde coscienza e smette di respirare. In questi momenti critici, è fondamentale intervenire rapidamente per ripristinare la circolazione e salvare la vita della persona colpita. L'utilizzo tempestivo di un defibrillatore, unito alla rianimazione cardiopolmonare (RCP), può aumentare significativamente le probabilità di sopravvivenza e ridurre il rischio di danni cerebrali a lungo termine.