Cosa fare in caso di arresto cardiaco? Meglio non chiederlo agli assistenti vocali

Chiedete ad Alexa o Siri informazioni sul meteo. Ma se volete salvare la vita di qualcuno, meglio chiamare senza indugio il 112/118. Gli assistenti vocali spesso mostrano lacune quando vengono interrogati su come eseguire una RCP: a dimostrarlo uno studio condotto dalla Harvard Medical School.

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L'intelligenza artificiale (IA) sta trovando applicazioni in una varietà di settori, dalla guida autonoma all'analisi dei dati. Uno dei campi in cui si spera possa apportare un impatto significativo è la medicina. Tuttavia, recenti studi condotti da ricercatori della Harvard Medical School presso il Brigham and Women’s Hospital sollevano dubbi sulla prontezza degli assistenti vocali IA nel fornire informazioni affidabili, specialmente riguardanti procedure di emergenza come la rianimazione cardiopolmonare (RCP).

Istruzioni inaffidabili per la RCP

Un recente studio pubblicato su JAMA Network Open ha esaminato la capacità degli assistenti vocali di fornire direttive precise per effettuare una rianimazione cardiopolmonare (RCP). Nel test, i ricercatori hanno posto otto domande verbali a quattro popolari assistenti vocali: Alexa di Amazon, Siri di Apple, Google Assistant su Nest Mini e Cortana di Microsoft. Le stesse domande sono state inoltre digitate su ChatGPT

I risultati sono stati piuttosto deludenti. Quasi la metà delle risposte ricevute erano irrilevanti per la RCP e “fuori tema”, con alcune che fornivano informazioni su un film intitolato "CPR" o un link alla Colorado Public Radio News. Solo il 28% delle risposte suggeriva di chiamare immediatamente i servizi di emergenza, mentre solo il 34% forniva istruzioni verbali o testuali su come eseguire un massaggio cardiaco. ChatGPT ha fornito le informazioni più pertinenti tra tutte le piattaforme testate. Tuttavia, anche i suoi risultati mostrano ampi margini di miglioramento.

"L'uso degli assistenti vocali IA esistenti potrebbe ritardare le cure e potrebbe non fornire informazioni adeguate", ha affermato Adam Landman, autore senior dello studio e professore associato di medicina d'emergenza presso la Harvard Medical School, che suggerisce di chiamare i servizi di emergenza piuttosto che fare affidamento su un assistente vocale.

Un monito per il futuro

Gli autori dello studio considerano questi risultati come un appello all'azione per le aziende tecnologiche. "Gli assistenti vocali hanno il potenziale per aiutare a fornire istruzioni per la RCP, ma devono incorporare linee guida standardizzate nelle loro funzionalità di base", ha aggiunto Landman, sottolineando l'opportunità per le compagnie tecnologiche di collaborare per standardizzare le loro risposte di emergenza in uno sforzo per migliorare la salute pubblica. Gli assistenti vocali IA e i chatbot hanno un potenziale enorme per migliorare la nostra vita in molti modi, ma quando si tratta di questioni di vita o di morte come un arresto cardiaco, potrebbero non essere ancora pronti per fornire assistenza affidabile.

Fonte

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