Massaggio cardiaco, perché salva la vita?

massaggio cardiaco

In caso di arresto cardiaco è fondamentale agire, e agire presto, con il massaggio cardiaco e il defibrillatore DAE.

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Cosa succede durante un arresto cardiaco?

In caso di arresto cardiaco improvviso, è fondamentale agire, e agire presto. Quando il cuore passa repentinamente da un battito normale a un battito molto irregolare (come la fibrillazione ventricolare) interrompe improvvisamente la sua funzione di pompare sangue in tutto l’organismo.

Il sangue non circola più normalmente all’interno dell’organismo, causando perdita di coscienza e di respiro (i due sintomi che fanno riconoscere un arresto cardiaco in corso) e se non si agisce all’istante la persona può andare incontro a morte. 

Il massaggio cardiaco può sostituirsi per un breve periodo all’azione di pompa del cuore e tardare così i primi danni irreversibili al cervello. 

Ma bisogna fare presto, se non si interviene entro cinque minuti, le probabilità di salvare una vita diventano via via sempre minori. Intervenire con il massaggio cardiaco e il defibrillatore può aumentare la possibilità di sopravvivenza per molte delle 60mila persone che ogni anno in Italia muoiono per arresto cardiaco.

Cosa fare durante l'arresto cardiaco

La probabilità di salvare la persona da morte e di evitare danni cerebrali irreversibili scendono mediamente del 10% ogni minuto. Essendo i primi minuti dall’insorgere dell’evento i più importanti, le azioni svolte dai testimoni sono di fondamentale importanza. Anche le persone non formate possono intervenire e aumentare le probabilità di sopravvivenza. 

Cosa fare allora in caso di arresto cardiaco?

  • chiamare i soccorsi
  • massaggio cardiaco
  • uso del defibrillatore

Come fare il massaggio cardiaco

  1. Posizione: inginocchiati a fianco del paziente e mettilo in posizione supina (a pancia in su), allineando braccia e gambe, preferibilmente su una superficie rigida (come il pavimento), altrimenti le compressioni toraciche rischiano di essere inefficaci. 
  2. Iperestensione del capo: posiziona la mano sulla fronte e porta indietro il capo. Con l’indice e il medio dell’altra mano, solleva il mento per aprire le vie aeree.
  3. Mani: posiziona il palmo della mano al centro del torace del paziente, cioè nella metà inferiore del suo sterno. Poni la mano destra sopra la sinistra e intreccia le dita. Tieni le braccia tese e rigide e posiziona il tuo corpo in modo perpendicolare al torace del paziente.
  4. Compressioni: con il palmo della mano, sfruttando il peso del tuo corpo, comprimi il torace di circa 5 cm e non più di 6. Dopo ogni compressione, rilascia la pressione sul petto, ma senza staccare le mani dal torace. Il ritmo delle compressioni dev’essere costante e alla giusta velocità: l’ideale è fare 3 compressioni ogni 2 secondi. Comprimi in questo modo il torace per 30 volte.

Se il massaggio cardiaco consente di mantenere la circolazione sanguigna, è il defibrillatore DAE l’unico che può far ripartire un cuore in arresto cardiaco. 

Come usare il defibrillatore DAE

Per usare il defibrillatore semiautomatico su una persona in arresto cardiaco, dovrai seguire questi passaggi:

  1. Sollevare il coperchio o premere il pulsante di accensione del defibrillatore
  2. Estrarre rapidamente gli elettrodi dalle loro confezioni e incollare le piastre sulla pelle della persona colpita da arresto cardiaco improvviso come mostrato, premendo saldamente la porzione adesiva degli elettrodi
  3. Il defibrillatore inizia ad analizzare il ritmo cardiaco. In questa fase il DAE avvertirà che nessuno deve toccare il paziente.
  4. Al termine dell’analisi, il DAE ci dirà visivamente (spie lampeggianti) e/o acusticamente se è necessario erogare una scarica elettrica.
  5. Per erogare la scarica sarà necessario premere il pulsante ‘scarica’ (in caso di defibrillatore semiautomatico), dopo essersi assicurati che nessuno stia toccando il paziente.
  6. Il DAE ci informerà quando la scarica è stata erogata e ci indicherà se sia necessario ricominciare il massaggio cardiaco.
  7. Nel caso il defibrillatore non indicasse l’erogazione della scarica, seguire le indicazioni visive o acustiche e continuare con la rianimazione cardiopolmonare.
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