La corsetta domenicale di una coppia della provincia di Reggio Emilia poteva diventare una tragedia. L’emergenza è scattata poco dopo le 9 di mattina, appena fuori dal centro storico. Improvvisamente la donna è stramazzata a terra, nel piccolo fossato accanto alla strada, colpita da un arresto cardiaco. L'arresto cardiaco è un evento di estrema emergenza che spesso risulta fatale: il cuore smette improvvisamente la sua funzione di pompa del cuore. Da qui derivano i due segnali che ci permettono di riconoscere l’arresto cardiaco: la perdita di coscienza e l'assenza di respiro.
Il marito non ha perso un istante e mentre allertava via telefono i soccorsi sanitari, ha iniziato a eseguire il massaggio cardiaco, nell’estremo tentativo di riattivare le funzioni vitali e in attesa dell'arrivo dei soccorsi. L’ambulanza con i volontari della Croce rossa, assieme al personale dell’automedica, hanno continuato la rianimazione utilizzando il defibrillatore DAE che, dopo l'analisi del ritmo cardiaco, ha indicato di emettere una scarica elettrica al cuore. Solo con il defibrillatore un cuore in arresto cardiaco può ripartire. Ed è proprio quello che è successo, il cuore ha ripreso a battere.
La donna, pur se in profondo stato di choc, è stata caricata in ambulanza e, una volta stabilizzati i parametri vitali, trasferita d’urgenza in ospedale. Già durante il trasporto ha manifestato segni di ripresa, ma con la prognosi rimasta riservata. Ancora una volta il tempestivo soccorso e l’utilizzo del defibrillatore Dae hanno dimostrato come, anche in casi drammatici, è possibile salvare una vita.
