Arresto Cardiaco, il 70% dei casi Avviene in Casa

Defibrillatori in condominio

Il 70% degli arresti cardiaci avviene all'interno delle abitazioni. Per questa ragione dotare i condomini di un defibrillatore può essere un primo passo, condiviso, per far fronte all'arresto cardiaco.

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Nei paesi industrializzati l'arresto cardiaco improvviso rappresenta una delle principali cause di mortalità. L'Organizzazione mondiale della sanità stima che in Europa si verificano 400mila eventi ogni anno, di cui quasi 70.000 solo in Italia, dove la loro incidenza annua viene calcolata in 1 caso per ogni 1.000 abitanti. Uno spaccato che, sempre in Europa, indica 1.000 morti al giorno per arresto cardiaco. Un esito causato principalmente dal ritardo dei soccorsi.

In Italia, nonostante iniziative di sensibilizzazione, programmi di prevenzione cardiovascolare e innovazioni terapeutiche, da 30 anni resta invariato questo dato: neanche il 6% delle persone colpite da arresto cardiaco sopravvive. E a rendere lo scenario ancora meno tranquillizzante è il fatto che, sempre nel nostro Paese, il 70% degli arresti cardiaci avviene all'interno delle abitazioni.

L’importanza di un defibrillatore in condominio

Defibrillatori in condominio

Ecco perché la presenza di un Dae (defibrillatore automatico esterno) allocato in uno spazio condominiale, sarebbe ormai da considerarsi un presidio di sicurezza indispensabile. È accertato infatti che se questo strumento salvavita viene adoperato entro 3 minuti dall'evento, le possibilità di sopravvivenza rimangono alte, fino all'80 per cento; ma – stando alle fredde statistiche - diminuiscono del 10% per ogni minuto che passa, mentre il lasso di tempo medio tra la chiamata dei soccorsi e l'arrivo dell'ambulanza deve calcolarsi entro 12-15 minuti.

L’impegno di Anaci

Anche in una realtà come quella italiana - un universo di 30 milioni di unità immobiliari raggruppate in condomini, dove vivono circa 45 milioni di italiani – il tema del defibrillatore rappresenta però un fronte ancora marginale. Per questo dallo scorso anno l'Anaci, la più grande tra la ventina di associazioni di amministratori condominiali e immobiliari in Italia, porta avanti la campagna «Condominio cardioprotetto».

«Un progetto rilanciato più volte, anche mediante la richiesta di patrocinio del Presidente della Repubblica - dice il presidente nazionale Francesco Burrelli - La finalità è sensibilizzare gli amministratori condominiali sulla necessità di sistemare un defibrillatore in uno spazio comune».

Il sondaggio di Anapi

Difficile allo stato attuale avere dati indicativi su regioni, province e città, virtuose o deficitarie, sul fronte della prevenzione cardiaca all'interno dei condomini. Di recente l'Anapi, la seconda associazione italiana per numero di amministratori iscritti, ha condotto un minisondaggio sull'argomento. Confermando che, contrariamente a ambienti come palestre e uffici dove la presenza di defibrillatori è più diffusa, la sensibilizzazione su questo tema tra i condomini d'Italia stagna ancora su livelli parecchio bassi: per esempio alla domanda se gli iscritti all'Anaci conoscessero il progetto “Condominio cardioprotetto”, oltre il 92% degli amministratori interpellati ha risposto di no.

Non solo: sono il 93% quelli che non hanno mai affrontato questa tematica con i loro condomini, mentre si attestano neanche al 3% quelli che lo hanno già fatto installare o prevedono di farlo. Scenario che è anche segno dei tempi attuali. «Ogni caso va contestualizzato: se in un condominio ci sono medici, le possibilità di farlo installare sono più alte, ma in generale bisogna fare i conti con il fatto che oggi in un condominio i rapporti tra famiglie decenni fa caratterizzati da un certo livello di confidenzialità e collaborazione, non ci sono più – considera Antonino Scurto, amministratore palermitano iscritto alla Mapi, una tra ultime associazioni del settore a nascere in Italia- Purtroppo il distaccamento sociale in cui si tende a vivere oggi si traduce in comportamenti elusivi: specie quando si tratta attività che presuppongono anche solo un minimo di competenze tecniche e che, in caso di errori, esporrebbero il soccorritore a responsabilità per colpa».

I costi

Defibrillatori in condominio

Resta comunque fondamentale avere un defibrillatore il cui costo, con l'aggiunta delle modeste spese di installazione e di gestione, non rappresenta un impegno economico così gravoso se spalmato su decine di famiglie. E anche individuare nel condominio i soggetti che possono adoperarli con più rapidità.

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