Atterrato all’aeroporto di Bologna, in attesa di recuperare il bagaglio, il suo cuore ha smesso di battere ed è crollato sul pavimento. Davanti allo sguardo atterrito di altri viaggiatori che hanno dato l’allarme. E grazie alla tempestività dei soccorsi, alla presenza della Croce Rossa che si è subito attivata con il defibrillatore, il viaggiatore moldavo vittima dell’arresto cardiaco in aeroporto è riuscito a sopravvivere. È stato infatti rianimato e trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna dove è stato sottoposto ad angioplastica e non ha riportato danni neurologici.
Il soccorso è avvenuto sabato sera, al nastro trasportatore dei bagagli del Marconi a un uomo della Moldavia che era appena sceso dall’aereo. Fondamentale è stata la tempistica e, soprattutto, la presenza in aeroporto di un’infermiera della Croce Rossa che è immediatamente intervenuta con il defibrillatore alle 21.06, quando l’uomo si è accasciato al suolo. In meno di mezz’ora, alle 21.33, l’uomo è arrivato in ospedale dove nella notte è stato sottoposto ad angioplastica. Le sue condizioni sono buone e, aspetto importante, a detta dei medici che lo stanno monitorando, non ha riportato danni neurologici. Questione di attimi, appunto, determinanti per una vita umana.
Fondamentale è stata la presenza del defibrillatore all'interno dell'aeroporto. Come sottolinea anche l’articolo 1 della legge del 4 agosto 2021, n.116, gli aeroporti, assieme a stazioni ferroviarie, porti, mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi e della navigazione interna che effettuano tratte continue (cioè senza possibilità di fermate intermedie) di almeno due ore, sono tra quei luoghi in cui è necessario favorire la progressiva diffusione e l’utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni.