400mila persone colpite da arresto cardiaco ogni anno in Europa
Italian Resuscitation Council (IRC), società scientifica accreditata dal Ministero della Salute che riunisce esperti in rianimazione cardiopolmonare, ha presentato le nuove linee guida europee per la rianimazione cardiopolmonare, sviluppate da ERC (European Resuscitation Council) sulla base delle raccomandazioni di International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR). Aggiornate ogni 5 anni sulla base delle evidenze scientifiche relative ai dati epidemiologici e alle misure più efficaci di intervento, ecco le principali novità.
Ogni anno in Europa si stima siano colpite da arresto cardiaco oltre 400mila persone. La percentuale di persone che assistono all’arresto cardiaco e che intervengono con le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) è in media del 58% ma varia molto nei diversi Paesi. L’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici (Dae) avviene solo nel 28% dei casi.
“La possibilità di sopravvivenza all’arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa – osserva Giuseppe Ristagno, presidente di Italian Resuscitation Council – per questo motivo le nuove linee guida vogliono gettare le basi per una ‘catena della sopravvivenza’ che preveda, anche attraverso il diretto coinvolgimento dei cittadini, il rapido riconoscimento dell’arresto cardiaco, la chiamata al 112 (118), l’avvio delle manovre salvavita e l’uso del defibrillatore. È importante che questi punti, che si basano su forti evidenze scientifiche e che hanno come premessa fondamentale le necessità di formare quante più persone sul primo soccorso, siano stati fissati all’interno delle linee guida europee perché d’ora in avanti rappresenteranno per gli Stati e i sistemi sanitari un modello a cui adeguarsi e su cui costruire procedure di intervento più efficaci”.
Alcune delle novità previste dalle nuove linee guida, sono già state inserite, anche su iniziativa di Irc, nel disegno di legge sul primo soccorso che oggi è in attesa di una definitiva approvazione alla Commissione Igiene e Sanità del Senato, dopo aver già ottenuto il sì della Camera nel 2019.