Un infarto si verifica in seguito alla rottura o erosione della placca aterosclerotica in un’arteria coronarica. Questo evento mette in moto dei meccanismi che portano alla formazione di un trombo (coagulo di sangue), che blocca improvvisamente il flusso di sangue nel vaso interessato in modo totale o parziale.
Con il passare del tempo, l’interruzione del flusso sanguigno diretto al cuore può danneggiare o distruggere (necrosi) una parte del muscolo cardiaco. In qualsiasi momento un infarto può trasformarsi in un arresto cardiaco che, se non trattato immediatamente con un defibrillatore DAE, può essere fatale.
Per chi viene colpito da un infarto ogni minuto è prezioso per salvarsi la vita. Di fronte ai sintomi dell’infarto, che possono durare giorni, non bisogna perdere tempo. Se il flusso sanguigno viene ripristinato velocemente, il danno al cuore può infatti essere limitato (o addirittura evitato).
Ecco perché è importante riconoscere prontamente i sintomi premonitori di un infarto e non confonderli con una malattia meno grave. Se si sospetta di avere un infarto in corso, non bisogna esitare e vanno attivati immediatamente i soccorsi: se non c’è disponibilità di servizi medici d’emergenza, farsi accompagnare da qualcuno al pronto soccorso. È importante non guidare in prima persona perché se le condizioni all’improvviso peggiorassero si metterebbe a repentaglio la propria vita e quella degli altri. Essenziale è attivare subito la giusta terapia urgente (farmacologica e soprattutto riperfusione meccanica con angioplastica).