Da ormai un decennio, in Italia, è obbligatoria la presenza di un defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata in tutte le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano una delle 396 discipline riconosciute dal Coni. Questa misura, introdotta con il Decreto Balduzzi del 2012 e poi rafforzata dal decreto ministeriale del 1° luglio 2017, mira a salvaguardare la salute dei cittadini che praticano attività sportiva non agonistica o amatoriale, offrendo una risposta tempestiva in caso di arresto cardiaco.
L’obbligo del defibrillatore per le società sportive dilettantistiche e professionistiche è esteso anche durante allenamenti e competizioni, oltre che alle gare, come stabilito dalla legge del 2021.
Sono escluse dai menzionati obblighi le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio. L'elenco di queste discipline, contenuto nell'allegato A del decreto, comprende attività come il bowling, le bocce, la dama e le freccette, in cui il rischio di arresto cardiaco durante la pratica è considerato significativamente più basso.
Il defibrillatore può davvero fare la differenza tra la vita e la morte in caso di arresto cardiaco. Per questa ragione, è fondamentale che tutte le società sportive che rientrano negli obblighi del decreto siano adeguatamente equipaggiate e preparate.