Cos’è l’arresto cardiaco
Ogni anno in Italia circa 60 mila individui sono colpiti dall’arresto cardiaco: la sua gravità è dovuta principalmente alla velocità con cui colpisce (per questo si chiama arresto cardiaco improvviso) e alla sua pericolosità, in quanto lascia poche probabilità di sopravvivenza.
Che cos’è l’arresto cardiaco? E quali sono le sue conseguenze?
L’arresto cardiaco è una condizione in cui la funzione di pompa del cuore cessa improvvisamente. Spesso molti identificano l'arresto cardiaco con l'attacco di cuore (comunemente chiamato infarto), ma si tratta di due condizioni differenti e di diversa natura: all'origine dell'attacco di cuore c'è un'interruzione del flusso di sangue diretto al miocardio, mentre all'origine dell'arresto cardiaco c'è un'alterazione del ritmo sinusale, ovvero un'aritmia.
La morte cardiaca improvvisa è infatti dovuta, nella maggior parte dei casi, a un'aritmia cardiaca fatale. Alcune aritmie cardiache sono defibrillabili e pertanto l’unico trattamento efficace è la defibrillazione. Tra queste, la fibrillazione ventricolare, caratterizzata da una condizione di attività elettrica e meccanica del cuore caotica.
La diretta conseguenza dell’arresto cardiaco è la perdita di coscienza e l'assenza della respirazione, sintomi che raramente possono essere preceduti nelle ore o nei giorni precedenti da:
- fatica
- svenimento
- vertigini
- respiro corto
- palpitazioni
- vomito
- dolore al torace