Ritmo sinusale
Quando è a riposo, il cuore batte a un ritmo regolare tra i 60 e i 100 battiti al minuto: è il ritmo sinusale. Quando si verifica un’alterazione del normale ritmo cardiaco si parla di aritmia.
Nella maggior parte dei casi, l’aritmia non comporta gravi pericoli, ma alcune aritmie maligne possono alterare così profondamente la circolazione da causare un arresto cardiaco.
L’arresto cardiaco è un evento drammatico e repentino che ad oggi in Italia causa la morte di 60.000 persone ogni anno. La sua gravità, associata alla velocità con cui colpisce, lascia poco spazio di intervento a chiunque si trovi nelle vicinanze. Per questa ragione l’arresto cardiaco viene chiamato anche Arresto Cardiaco Improvviso o Morte Cardiaca Improvvisa, proprio perché avviene senza alcun preavviso e inaspettatamente. Può inoltre colpire qualsiasi soggetto, senza distinzione di età o genere.
Ma cosa succede con l’arresto cardiaco? Il cuore comincia a battere a una velocità pericolosamente elevata al punto da vibrare e smette di pompare il sangue al corpo e al cervello. Questo comporta una rapida perdita di coscienza e di respiro: sono i due sintomi che sono associati all’arresto cardiaco. Se non si interviene entro pochi minuti con la rianimazione cardiopolmonare e con il defibrillatore semiautomatico esterno, la persona colpita morirà.
Tuttavia, non sempre l’utilizzo del DAE può salvare una vita: esistono ritmi defibrillabili e non defibrillabili.