Se usi il defibrillatore, sei protetto dal codice penale
Intervenire con il massaggio cardiaco e il defibrillatore per salvare una persona in arresto cardiaco può avere delle conseguenze? Cosa rischia il soccorritore a utilizzare il defibrillatore anche se non è un medico, un sanitario, o una persona formata all'uso del defibrillatore? Assolutamente nulla. E a metterlo nero su bianco è l'articolo 54 del codice penale: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”. Cosa significa? Che se nel tentativo di salvare se stessi o un’altra persona, si compiono degli atti che in altre circostanze configurerebbero un reato, non si può essere puniti per questo, dal momento che si è agito in stato di necessità.
Questo articolo del Codice penale è particolarmente importante nel caso del soccorso a una persona in arresto cardiaco. Se, ad esempio, praticando il massaggio cardiaco si rompe una costola alla vittima (evento piuttosto frequente), non si sarà puniti per questo. Il motivo è facilmente intuibile: senza il massaggio cardiaco la persona sarebbe morta, poco importa quindi se nel tentativo di salvarla gli abbiamo arrecato un danno collaterale.
Lo stato di necessità interviene anche nel caso di persona che utilizza il defibrillatore. Cosa fare se si è testimoni di un arresto cardiaco e nelle vicinanze non ci sono medici o altre persone formate? Intervenire immediatamente e tentare di far ripartire il cuore con il defibrillatore a disposizione.