Arresto Cardiaco per Atleta di 15 Anni: Salvato con il Defibrillatore

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Un ragazzo di 15 anni è andato in arresto cardiaco poco dopo l'allenamento. La presenza del defibrillatore gli ha salvato la vita

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Da poco era finito l’allenamento di atletica al campetto con i compagni, come sempre. Dopo l’allenamento, Leonardo si è trattenuto per una corsa leggera come aveva fatto molte altre volte. Ma quella sera, all’improvviso, Leonardo, un ragazzo di 15 anni, si è accasciato a terra perdendo coscienza: il suo cuore è andato in arresto cardiaco, e ha rischiato di morire. A salvarlo è stata la velocità degli amici nell’aver capito la gravità della situazione: quando il ragazzo è crollato a terra, il suo allenatore Andrea Santuz ha subito capito che era accaduto qualcosa di grave e ha chiamato il presidente di Treviso Atletica, Zuccon che di lavoro fa l’autista soccorritore del Suem 118 e sapeva quindi come riconoscere un arresto cardiaco e come intervenire. «I ragazzi, quando il loro amico si è accasciato a terra, hanno compreso la gravità dell’accaduto e mi hanno chiamato» racconta Zuccon. «La situazione era difficile, in questi casi agire subito è essenziale. Ho praticato all’istante la rianimazione cardiopolmonare. Ho chiesto di chiamare il 118 e portarmi il defibrillatore, e l’ho usato. Siamo stati velocissimi, dopotutto è un campo di atletica, qui si corre. Quando è arrivata l’automedica, il ragazzo si era già ripreso».

Defibrillatore dell'Associazione Sportiva

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In soli due minuti, ricordiamo che agire nel minor tempo possibile è fondamentale, ha praticato il massaggio cardiaco e grazie al defibrillatore presente nell’impianto (con il Decreto Balduzzi tutte le società sportive sono dotate di un defibrillatore) ha posizionato gli elettrodi del defibrillatore ed è riuscito a riavviare quel giovane cuore che si era fermato senza motivo.

Solo pochi giorni prima, il quindicenne aveva partecipato a una gara di lancio del peso e del disco con un buon piazzamento. «Non era sotto sforzo, era una corsetta di banale importanza – continua il presidente dell’ASD-. Se non fosse stato per il defibrillatore, che secondo me dovrebbe essere presente in ogni ambiente e in ogni edificio, ci sarebbe stato qualche rischio». 

Il Defibrillatore gli ha Salvato la Vita

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Non si tratta di una pura coincidenza o di un miracolo: la presenza del defibrillatore è stata una scelta, la scelta di cardioproteggere i propri allievi, la scelta della Regione Veneto già dal 2009 (quindi ben prima del decreto Balduzzi che obbliga ogni ASD ad avere un defibrillatore) a dare indicazione sulla diffusione dei defibrillatori a Comuni, enti e forze dell’ordine. A spiegarlo è Marialuisa Ferramosca, il medico coordinatore del Suem 118 Treviso Emergenza: «È previsto anche che tutti gli impianti sportivi ne siano dotati perché intervenire nel più breve tempo possibile è la cosa più importante. Non solo: il defibrillatore è l’unico modo per salvare la vita di chi incorre in un arresto cardiaco». Il Comune di Treviso ha dotato la città di dodici defibrillatori nelle aree pubbliche, nelle piazze e lungo le strade del centro: «Ogni strumento è mappato - sottolinea Ferramosca - e quando la centrale operativa viene avvisata di un malore possiamo indicare ai soccorritori occasionali il più vicino. Chiunque sia presente può utilizzarlo seguendo le procedure guidate».

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