
Caldo, sudorazione, disidratazione e attività fisica: l’estate in spiaggia può essere nemica del cuore. Diversi fattori, infatti, concorrono allo scatenarsi di un arresto cardiaco. A rendere ancora più probabile il verificarsi di un evento del genere c’è poi il fatto che i lidi in luglio e agosto sono molto densamente popolati. Ecco perché è importante che le spiagge siano cardioprotette. Come? Con la presenza di personale formato al primo soccorso, primi fra tutti i bagnini, e poi con la presenza di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) disponibile all'occorrenza. In caso di arresto cardiaco, infatti, il tempo è il fattore chiave: occorre intervenire entro 10 minuti. L’ambulanza impiega molto probabilmente di più a raggiungere la spiaggia, lungo le strade costiere e con il traffico dei turisti in vacanza. Ecco perché avere un defibrillatore negli stabilimenti balneari può fare la differenza tra la vita e la morte in caso di arresto cardiaco.