Defibrillatore a scuola: dove metterlo, chi può usarlo e formazione

defibrillatore a scuola

Il defibrillatore a scuola permette di intervenire immediatamente in caso di arresto cardiaco tra il personale scolastico o tra gli alunni. Ecco come si usa, chi può usarlo e dove metterlo.

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Il defibrillatore DAE a scuola è strumento che consente un immediato intervento nel caso di arresto cardiaco improvviso tra il personale scolastico o tra gli alunni. L’arresto cardiaco può avvenire durante le attività di maggiore coinvolgimento fisico così come durante le attività più sedentarie.

Il defibrillatore analizza il ritmo cardiaco e avvisa l’operatore di erogare una scarica elettrica se il cuore è affetto da un ritmo cardiaco defibrillabile. I defibrillatori sono infatti progettati per guidare l’operatore in ogni fase del soccorso, indicando con chiarezza se l’erogazione della scarica è necessaria o meno. Sottolineiamo che in nessun caso è possibile erogare una scarica elettrica se non è necessaria: questo rende il defibrillatore uno strumento sicuro e di sicuro utilizzo anche da parte di personale non sanitario.

Dove mettere il defibrillatore a scuola

Si consiglia di collocare il defibrillatore in apposito armadietto a muro in spazi interni alla scuola e che siano ben visibili. Il luogo deve essere ben visibile, illuminato e accessibile. Se il defibrillatore è all'interno di un'aula o di un cassetto chiuso a chiave, potrebbe non essere facilmente individuabile o accessibile se necessario.

Se si decide di collocarlo all’aperto invece bisogna assicurarsi che non raggiunga temperature climatiche eccessive e che sia al riparo da pioggia e raggi solari diretti. 

Si consiglia inoltre di segnalare con apposita segnaletica la presenza di un defibrillatore nei locali scolastici.

Chi può utilizzarlo? Un po’ di chiarezza.

Nel 2021 il mondo dei defibrillatori è stato segnato da un’importante novità legislativa. L’art. 3 della L. n. 116 del 4 agosto 2021, modificando la precedente legge 120 del 3 aprile 2001, ha stabilito che: “L’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. In assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco è comunque consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a chi non sia in possesso dei requisiti di cui al primo periodo. Si applica l’articolo 54 del codice penale a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare”.

La legge permette anche ai soggetti privi di adeguata formazione di intervenire in situazioni di emergenza utilizzando il defibrillatore. In tal caso si riconosce al soggetto che agisce la scriminante dello stato di necessità prevista dall’art. 54 del codice penale: “Non é punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, ne’ altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”.

Ciò non toglie l’importanza, per il personale docente e ATA, di fornire l’adeguata formazione al suo utilizzo. Si consiglia pertanto di organizzare un corso BLSD (Basic Life Support & Defibrillation) per illustrare le azioni e le manovre di primo soccorso da attuare tempestivamente in situazioni di emergenza e, in particolare, in caso di arresto respiratorio e/o cardiaco, compreso l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici.

Arresto cardiaco: cosa fare

In situazioni di emergenza è bene procedere con tempestività. Come sapere che ci troviamo davanti a un caso di arresto cardiaco?

I due segnali che ci permettono di riconoscere l’arresto cardiaco sono:

  • Perdita di coscienza: la persona colpita improvvisamente si accascia. Se si prova a parlarle o a scuoterla, non avrà alcuna reazione.
  • Assenza di respirazione: per capire se una persona respira, bisogna osservare il suo torace e vedere se si espande e sentire se vi è flusso d’aria dal naso o dalla bocca. 

Ecco cosa ti suggeriamo di fare passo passo:

  1. Chiamare i soccorsi. Sembra scontato, ma la cosa più importante da fare in caso di arresto cardiaco è chiamare subito il 112/118. Se più persone sono testimoni, è bene che al telefono stia una persona diversa da quella che si sta occupando della vittima. Se sei solo, non ti allontanare mai dalla persona che si è sentita male e utilizza il vivavoce: questo ti permetterà di avere le mani libere e poter effettuare le procedure salvavita, come ti indicheranno gli operatori del soccorso. Rispondi con chiarezza alle loro domande, esplicitando se il paziente è incosciente e non respira. In questo modo l’operatore potrà confermarti che si tratta di arresto cardiaco e indicarti come agire nell’attesa dell’ambulanza.
  2. Massaggio cardiaco. Come gli operatori del 112/118 ti indicheranno, in caso di arresto cardiaco, dovrai iniziare subito a praticare sulla vittima il massaggio cardiaco. È una tecnica che serve a generare un flusso artificiale di sangue, sostituendo almeno in parte la funzione di “pompa” del cuore. In questa guida ti spieghiamo come eseguirlo in 5 mosse. Chiedi comunque indicazioni anche agli operatori del 112/118 collegati al telefono e prosegui il massaggio cardiaco fino all'arrivo dell'ambulanza o fino a quando non utilizzerai il defibrillatore, se disponibile.
  3. Defibrillatore. Se il massaggio cardiaco serve a sostituire in parte e in modo artificiale la funzione di pompa del cuore, per farlo ripartire sono necessarie una o più scariche di defibrillatore. Utilizzarlo entro 3-5 minuti dall’arresto cardiaco porta le probabilità di sopravvivenza al 50-70%. Ecco perché è importante procurarsi subito un dispositivo. A questo scopo, se oltre la vittima c’è un’altra persona insieme a te, mandala subito a cercarne uno. Chiedi aiuto anche agli operatori del 112/118, che attraverso la geolocalizzazione dei defibrillatori, potrebbero indicarti dove si trova quello più vicino a te. Una volta recuperato un DAE, segui le istruzioni vocali emesse dal dispositivo salvavita. Leggi anche la nostra guida all’utilizzo del defibrillatore
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