Defibrillatore in Azienda: Obblighi, Rischi e Agevolazioni

Defibrillatore in azienda

Il 5% degli arresti cardiaci avviene a lavoro. Obblighi di legge, i lavori più a rischio e le agevolazioni per le aziende

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La strumentazione di sicurezza sul luogo di lavoro è in molte aziende limitata alla presenza di una cassetta di primo soccorso, contenente guanti, garze, acqua ossigenata, cerotti, forbici e poco altro. Ma questi strumenti possono ben poco nel caso in cui un nostro collega venga improvvisamente colto da arresto cardiaco: si tratta di un evento di estrema criticità in cui il cuore di una persona smette improvvisamente di battere, e può ripartire solo con l’utilizzo di un defibrillatore in azienda nel giro di pochissimi minuti.

In caso di arresto cardiaco è appunto necessario che i tempi di intervento con defibrillatore siano il più possibile ridotti. Le statistiche internazionali riportano infatti che, in assenza di un’adeguata e tempestiva risposta all’emergenza, la sopravvivenza è solo del 7,9% (dati forniti dall’American Heart Association). In caso di arresto cardiaco ogni minuto che passa dal verificarsi dell’evento fa scendere del 10% le probabilità di successo della scarica elettrica e dopo dieci minuti i danni subiti a livello cerebrale diventano irreversibili. Raramente i soccorsi avanzati riescono ad arrivare in un arco di tempo così breve e molte delle vittime muoiono ancor prima di raggiungere l’ospedale.

Defibrillatore in Azienda: i Lavori Più a Rischio

Defibrillatore in azienda

In Italia il 5% degli arresti cardiaci si verifica sul posto di lavoro: questo significa che oltre 70 lavoratori a settimana sono colpiti da arresto cardiaco mentre si trovano in azienda. L'incidenza degli arresti cardiaci a lavoro è solo uno tra i motivi per cui un'azienda dovrebbe dotarsi di un defibrillatore.

In media, un lavoratore trascorre 8 ore al giorno presso il luogo di lavoro, ed è facile comprendere come questo aumenti la probabilità di subire un arresto cardiaco durante l’orario lavorativo e, nel caso di fibrillazione ventricolare, l’unico intervento utile per salvare la vita è la defibrillazione precoce. Quanto detto vale in generale per tutti i posti di lavoro (compagnie, ditte, enti pubblici e privati), ma ci sono dei luoghi di lavoro ritenuti più a rischio? La risposta è sì! La presenza del defibrillatore in azienda è particolarmente consigliata:

  • in luoghi di lavoro dove sono presenti apparecchi elettrici;
  • nei luoghi di lavoro all’aperto, dove possono verificarsi fulmini o dove si lavora su linee elettriche;
  • in zone isolate dove è più difficile far arrivare i soccorsi come impianti di perforazione, cantieri di costruzione, piattaforme marine ecc.;
  • in luoghi di transito o permanenza di molte persone.

I fattori lavorativi che contribuiscono ad aggravare le malattie cardiovascolari sono:

  • il contatto con alcune sostanze (come il monossido di carbonio e il piombo),
  • l’asfissia da inalazione di gas tossici, 
  • le condizioni lavorative stressanti
  • l’esposizione al caldo o al freddo estremi
  • lo sforzo fisico eccessivo,
  • l’elettrocuzione, che porta alla fibrillazione ventricolare e quindi all’arresto cardiaco. 

È perciò fondamentale che gli imprenditori e i responsabili della sicurezza in azienda facciano le dovute valutazioni, considerando il defibrillatore al pari di un estintore, ossia uno strumento di estrema importanza in presenza di una situazione critica all’interno dell’azienda.

Defibrillatore in Azienda: Obblighi di Legge

Defibrillatore in azienda

La Legge italiana al momento non prevede un obbligo defibrillatore in azienda, tuttavia la presenza di un defibrillatore in azienda è fortemente consigliata in quegli ambienti di lavoro dove è previsto sforzo fisico o una più elevata percentuale di rischio di arresto cardiaco connesso alla tipologia di attività svolta, al numero dei lavoratori occupati e ai fattori di rischio.

Ricordiamo infatti che l’articolo 4 del Decreto Ministeriale n. 388 del 15 luglio 2003 sul Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale afferma che “il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, ove previsto, sulla base dei rischi specifici presenti nell'azienda o unità produttiva, individua e rende disponibili le attrezzature minime di equipaggiamento ed i dispositivi di protezione individuale per gli addetti al primo intervento interno ed al pronto soccorso. Le attrezzature ed i dispositivi devono essere appropriati rispetto ai rischi specifici connessi all'attività lavorativa dell'azienda e devono essere mantenuti in condizioni di efficienza e di pronto impiego e custoditi in luogo idoneo e facilmente accessibile”. Il defibrillatore in azienda è a volte parte della strumentazione di protezione necessaria a poter svolgere un’attività in sicurezza.

Ma anche se la legge al momento non prevede un obbligo defibrillatore in azienda, sono previste agevolazioni e sovvenzioni a quelle imprese che acquistano un defibrillatore.

Defibrillatore in Azienda: Sconti al Premio Inail, Come Fare Domanda e Modello OT24  

Defibrillatore in azienda

Le aziende che si dotano di un defibrillatore godono di agevolazioni molto vantaggiose, che permettono di assorbire il costo di acquisto di un defibrillatore DAE

Dal 2014, il nuovo modello OT24 per ottenere lo sconto per prevenzione dell’Inail ha incluso l’adozione da parte delle aziende di defibrillatori semiautomatici (DAE) e l’organizzazione di corsi Blsd (Basic life support defibrillation) tra quegli interventi volti a migliorare le condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta rispetto a quelli minimi previsti per legge. L'Inail premia infatti con uno sconto, chiamato "oscillazione per prevenzione" le imprese che si dotano di un defibrillatore in azienda e organizzano un corso BLSD per i propri dipendenti, anche se non è obbligatoria per legge l’adozione di un defibrillatore.

L’oscillazione per prevenzione riduce il tasso di premio applicabile all'azienda, determinando un risparmio sul premio dovuto all'Inail.

Ma come ottenere la riduzione del premio Inail con l’acquisto di un defibrillatore in azienda? L’impresa dovrà presentare esclusivamente in modalità telematica un’autocertificazione che attesti che l’azienda non rientra tra quelle per cui l’adozione del defibrillatore è obbligatoria per legge. L’impresa, inoltre, deve essere in possesso della ricevuta di acquisto dei defibrillatori, dell’elenco dei partecipanti al corso Blsd riferito all’anno solare precedente quello di presentazione della domanda, con la copia degli attestati rilasciati, e della documentazione che attesta l’aggiornamento annuale del personale formato e la procedura di controllo dell’efficienza e delle tecniche di intervento per l’uso del defibrillatore.

Defibrillatore in Azienda: Super Ammortamento del 130%

Defibrillatore in azienda

Il super ammortamento è una supervalutazione del 130% degli investimenti in beni strumentali nuovi. Questa agevolazione è entrata in vigore nel 2016 con la legge di Stabilità per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, come il defibrillatore, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Ma come funziona il super ammortamento? Si tratta di una deduzione extra contabile che consiste in una variazione in diminuzione della base imponibile per il calcolo delle imposte dovute. L’impresa potrà dedurre una quota fiscale di ammortamento maggiore rispetto a quella prevista dal decreto ministeriale di riferimento.

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